L’arte di tingere con le piante

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L’arte di tingere con le piante

Domenica 21 Aprile 2024 – Ore 11:00

Imparerai il procedimento, i materiali, i segreti delle piante tintorie, le dosi e i tempi di questa antica e meravigliosa arte. Vivrai un arricchimento inestimabile attraverso l’esperienza diretta e le parole di conoscenza degli ultimi maestri tintori rimasti, custodi di un’identità culturale tutta da tramandare. Incontrerai Anna, esperta conoscitrice e cultore di piante tintore. C’è prima di tutto il suo sorriso, aperto, gentile e luminoso. Occhi limpidi e indagatori, animo di eterna bambina affamata di immenso e mani sapienti che scavano nel sapere più autentico. Con lei vivrai un viaggio tattile ed emozionale nel mondo dei filati e delle tinture tessili a derivazione naturale, tra lavorazioni ancestrali, stimoli sensoriali e un arricchimento umano inestimabile. Avrai modo di scoprire quali colori si possono estrarre da diverse piante del territorio e sperimentare una tecnica di tintura lenta di lane, filati, tessuti, che non necessita di fornello e pentole, ma solo del calore sprigionato dal sole.
Lasciati ispirare, impara un’arte che potrai poi perfezionare: l’arte di tingere con le piante!

Fino alla seconda metà dell’Ottocento i tessuti venivano colorati con le tinture naturali. In Sardegna, da alcuni decenni, si sta riscoprendo l’antica arte del tingere i tessuti e i filati con le piante. Oggi sempre più artigiani tessili, stilisti e designer puntano sull’unicità della produzione di tinture derivate da fonti sostenibili, organiche, non tossiche e rinnovabili, rispettosi dell’ambiente e della salute di chi indossa i capi. Il festival delle erbe spontanee, grazie alla collaborazione della Maestra Tintore Anna Col, ti offre l’occasione di vivere l’esperienza di sperimentare questa antica arte tintoria, riservata ai tessuti realizzati in fibra naturale. Imparerai il procedimento, i materiali, i segreti delle piante tintorie, le dosi e i tempi di una antica arte che ha tutto il sapore delle cose lente, del prendersi cura del proprio tempo: preziosa opportunità per essere in armonia con i ritmi della natura e ridare valore al saper fare. La natura ci dona ricche possibilità per ottenere nuance differenti, vibranti e soprattutto mai identiche: steli, petali, stimmi, radici, bacche, corteccia, licheni, da qualsiasi materia vegetale possiamo estrarre il colore, ma solo alcune specie si prestano più delle altre all’estrazione per averli ricchi e duraturi. Avrai modo di scoprire con noi quali colori si possono estrarre da diverse piante del territorio e sperimentare una tecnica di tintura lenta di lane, filati, tessuti, che non necessita di fornello e pentole, ma solo del calore sprigionato dal sole.

A cura della Maestra Tintora Anna de Col

Durata

2h e 30′ circa

Ritrovo

Casa Accalai – Ussaramanna

Numero max di partecipanti

10 persone

Scopri l’Arte Naturale

L’attività comprende

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Dalla pianta al colore: lezione di tintura naturale

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Presentazione piante tintorie

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Quando e come avviene l’estrazione del colore

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Come si fissa il colore sui tessuti

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Tecnica tintura con i vasi solari

Crediti

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Anna de Col

Avrai la possibilità di incontrare una esperta conoscitrice e cultore di piante tintore. C’è prima di tutto il suo sorriso, aperto, gentile e luminoso. Occhi limpidi e indagatori che sanno sorprenderti, animo di eterna bambina affamata di immenso e mani sapienti che scavano nel sapere più autentico. La sua voce cattura; l’ascolteremmo con gli occhi chiusi, solo per il piacere della melodia della sua voce e le parole di conoscenza capaci di viaggiare e rivelare mille e più saperi. Nell’accurata produzione di Anna traspare l’approfondita ricerca appassionata e la sensibile conoscenza maturata in venti anni di esperienza lavorativa. Tinge tessuti e filati utilizzando erbe, radici e fiori che raccoglie da flora spontanea, coltiva e vende piante tintore sarde richieste in tutta Italia. Tiene laboratori e corsi di formazione sulle tecniche di tintura naturale. Ancora oggi esplora e studia la natura per replicarne colori ed emozioni. La sua insaziabile fame di conoscenza della materia l’ha connessa al rapporto sempre più necessario tra l’uomo e la natura, tra l’uomo ed i suoi luoghi. Con lei vivrai un viaggio tattile ed emozionale nel mondo dei filati e delle tinture tessili a derivazione naturale, tra lavorazioni ancestrali, stimoli sensoriali e un arricchimento umano inestimabile attraverso l’esperienza diretta e le parole di conoscenza di uno degli ultimi maestri tintori rimasti, custodi di un’identità culturale tutta da vivere e tramandare.

Curiosità storiche sull’uso dei colori naturali

L’uso dei colori naturali ha una storia lunga 70000 mila anni. l’uomo di Neanderthal lo usava allora per accompagnare i defunti, li cospargeva di polvere ricavata dalla macinazione dell’ocra rossa.

Alcuni vegetali, i più noti per le loro proprietà coloranti, sono stati coltivati e commerciati, divenendo agenti economici importanti ed influendo in maniera determinante sullo sviluppo d’intere regioni provocando guerre, immense fortune e rovinose bancarotte. Straordinarie e ricchi di fascino sono le avventure e le scoperte legate colori dell’antichità: come il blu egiziano, primo pigmento inorganico sintetico inventato nel III millennio a.C. Era il colore simbolo del cielo e delle divinità celesti, veniva ottenuto dal riscaldamento di silice, malachite, carbonato di calcio e carbonato di sodio.

I minerali venivano cotti in una fornace con temperature comprese tra gli 800 e i 900 gradi centigradi. Poiché le condizioni di temperatura sono fondamentali in questo processo, gli Egiziani sapevano controllarle con altissima precisione. Il prodotto di fusione era un composto fragile, di colore blu opaco che veniva frantumato e macinato fino a ridurlo in polvere; come il giallo piombo stagno, per anni ritenuto un pigmento del XVI secolo d.C. e invece, recentemente annoverato tra i colori antichi poiché ritrovato tra i frammenti del palazzo di un faraone della XXVI dinastica. Assieme a questo pigmento minerale di origine naturale sono state trovate e studiate le tracce dei leganti utilizzati: la gomma estratta dell’albero di acacia che serviva da solvente, e la colla animale; straordinaria è la storia del rosso porpora, utilizzato dai sardi ancora prima dei fenici ed estratto da una specie di mollusco della famiglia dei Muricidi.

La porpora era uno dei pochissimi pigmenti antichi che non perdeva intensità anche dopo numerosi lavaggi, e forse l’unico che diventava più brillante con l’esposizione continua alla luce solare. Nei millenni passati la porpora, difficile da produrre per vie delle enormi quantità di molluschi necessari alla sua preparazione, fu spesso associata all’idea di ricchezza, potere e prestigio e raggiunse di frequente un valore commerciale superiore a quello dell’oro e di alcune pietre preziose. Un decreto di Diocleziano stabilì nel IV secolo d.C. un prezzo fisso per la porpora: un etto di pigmento era equivalente al valore di tre etti d’oro, o 50.000 denari (un costo traducibile in circa 20.000 euro moderni).

Oggi giorno, quando si parla di tintura naturale la sfida è aperta: attraverso l’uso di mordenti, sali di origini minerali e tannini di origine vegetale, da una singola pianta si possono ottenere un numero considerevole di tonalità, la cui intensità varia a seconda della concentrazione del colore nella tintura o dal numero di immersioni cui il tessuto è sottoposto. Lasciati ispirare, impara un’arte che potrai poi perfezionare.